In questo articolo tratterò le armi e gli equipaggiamenti (inclusi alcuni animali mitici e capacità innate) che possedevano gli antichi eroi ed esseri straordinari.
Così come nell’articolo precedente si è parlato di metalli leggendari e immaginari, ampiamente sfruttati nel mito, nella letteratura e altro, adesso approfondiremo gli equipaggiamenti leggendari attraverso le più svariate mitologie.
In questa prima parte si trattano gli equipaggiamenti presenti nei miti greci, romani, celtici, anglosassoni, spagnoli, cristiani, germanici e del ciclo carolingio.
Note per il lettore: data la scarsità e l’ambiguità di alcune fonti, non è possibile stabilire con certezza certi nomi, caratteristiche e proprietà, poiché diverse sono le tradizioni orali e scritte e spesso non coincidenti. Le armi riservate alle divinità (e mai brandite da eroi o semidei) non sono riportate.
L’articolo non ha pretese di completezza ed esaustività: la varietà delle fonti spesso nasconde elementi che compaiono in ricerche successive.
Antica Grecia
Gli Equipaggiamenti di Perseo
- Harpē: la spada-falce adamantina con la quale decapitò Medusa.
- Kibisis: la sacca magica che conteneva la testa di Medusa.
- Kunè; l’elmo di Ade (in alcune versioni è un mantello) che donava l’invisibilità.
- Talaria: sandali alati di Ermes, donavano la capacità di librarsi in volo.
- Egida: scudo di bronzo dotato di proprietà riflettenti, in grado di neutralizzare il potere pietrificante di Medusa.
Gli equipaggiamenti di Bellerofonte
- Briglie d’oro: briglie donate da Atena, con le quali poté domare Pegaso, il cavallo alato di Zeus.
- Pegaso: cavallo divino in grado di volare.
- Lancia di Bellerofonte: arma ad asta dotata di un blocco di piombo sulla punta grazie al quale sconfisse Chimera.
Giasone
- Argo: nave leggendaria capitanata da Giasone, condusse gli Argonauti alla conquista del vello d’oro. Si narra che nella prua vi fosse contenuto un frammento del legno della foresta di Dodona, il quale poteva parlare e fornire profezie.
Gli equipaggiamenti di Atalanta
- Tauropolos: l’arco divino elargito da Artemide.
- Pelle del cinghiale calidonio: se indossata, le conferiva la furia guerriera di Ares.
- Velocità straordinaria: Atalanta era una corritrice fenomenale, la cui velocità era seconda solo a quella di Achille.
Ettore
- Durlindana: giavellotto dorato capace di perforare qualsiasi ostacolo, solamente lo scudo di Aiace riuscì a fermarlo, perdendo però sei dei sette strati con i quali era costituito lo scudo stesso. Si narra che Durlindana fosse stata riforgiata come spada e divenne l’arma del paladino Rolando.
Aiace
- Scudo di Tìchio: enorme scudo ricoperto da sette strati di pelle di toro, più uno strato supplementare di bronzo, lo scudo permise ad Aiace di sopravvivere a tutte le battaglie dell’Iliade e al giavellotto di Ettore.
Gli equipaggiamenti di Achille
- Presunta invulnerabilità: ad eccezione del tallone, il corpo di Achille era immune agli attacchi convenzionali, poiché sua madre Teti lo immerse nel fiume Stige. Omero tuttavia narra di Achille ferito da lance e frecce.
- Astragalo del gigante Damiso: osso del tallone (sostituito dal suo mentore Chirone) che gli donò una velocità straordinaria, da cui l’appellativo “piè veloce”.
- Panoplia di Efesto: corazza divina.
- Scudo di Efesto: enorme scudo di bronzo, oro e argento. Fu utilizzato nello scontro con Ettore.
- Diatrekhōn Astēr Lonkhē: la lancia della meteora donatagli dal padre Peleo, con la quale sconfisse Penthesilea.
- Balius, Xanthus e Pedasos: coppia di cavalli divini, dono di Poseidone, il terzo era un cavallo tracio, preso durante il saccheggio ai danni di Eezione, re di Tebe Ipoplacia. I cavalli trainavano una biga, usata poi per trascinare la salma esanime di Ettore.
Gli equipaggiamenti di Eracle
- Forza sovraumana: essendo un semidio, Eracle possedeva una forza tale da uccidere a mani nude eroi e creature mostruose.
- Armi divine: la spada di Ermes, le frecce d’Apollo e lo scudo di Efesto.
- Protezione di Atena: il corpo di Eracle risultò particolarmente resistente ai vari attacchi fisici.
- Pelle del leone nemeo: Eracle, dopo aver sconfitto il leone nemeo, ne ricavò delle vesti le cui proprietà sono l’invulnerabilità alle frecce e ad armi di bronzo e ferro.
- Nacchere di bronzo: strumento musicale donato da Efesto con cui riuscì a spaventare gli uccelli della palude di Stinfalo.
- Mazza: l’arma preferita di Eracle, un’enorme mazza di legno d’ulivo con la quale percuoteva e scaraventava via i nemici.
- Arco delle nove vite: scoccava frecce velenose, in grado di uccidere l’hydra.
- Equipaggiamento divino: prima di compiere le dodici fatiche (e di poter indossare la pelle del leone nemeo), Eracle ricevette in dono da Efesto degli schinieri di bronzo, una pettorina in bronzo da Atena, un elmo adamantino e una faretra.
- Sagitta: freccia cosmica usata per uccidere l’aquila che divorava il fegato di Prometeo.
- Marmyadose (o Marandois, Marandoise, Marmiadoise, Marmydoyse, Marundois): la spada magnifica, forgiata dal dio Efesto. In origine fu appartenuta a Eracle, alla sua morte la spada fu ereditata da: Adrasto, Tideo, Eteocle, Polinice e altri fino a giungere a re Rience, nemico di Artù. Artù, nei i primi anni del suo regno, durante la battaglia di Aneblayse si impossessò della spada dopo aver sconfitto il nemico. Poiché fu ritenuta una spada migliore di Excalibur, Artù la diede in prestito a Galvano.
Ulisse
- Arco di Eurito: arco scitico usato in precedenza nella sfida tra re Eurito e Apollo. Ceduto prima al figlio Ifito, fu successivamente consegnato a Ulisse che ne fece uso per uccidere i Proci.
- Cavallo di Troia: leggendaria macchina da guerra ideata da Ulisse e usata per espugnare le difese troiane.
Gli equipaggiamenti di Alessandro Magno
- Bucefalo: enorme destriero famoso per la sua indomabilità, pare che si nutrisse di uomini e i suoi nitriti terrorizzassero i nemici.
- Kopis: spada a una mano monofilare, donatagli dal Re dei ciprioti. Fu usata per recidere il nodo di Gordio.
- Carro gordiano: carro trainato da due buoi consacrati a Zeus, fu concesso ad Alessandro dopo il taglio del nodo di Gordio. Garantiva autorità imperiale e si narra che fosse dotato di attributi divini: la carica dei buoi produceva saette, boati paragonabili a rombi di tuono e poteva travolgere tutti coloro che erano sulla sua strada, schiacciati dagli zoccoli o dalle enormi ruote.
- Armata di Ionia: la battaglia del Granico fu la prima vittoria di Alessandro contro l’impero persiano. Mithrenes, misterioso comandante armeno al servizio di Dario III, decise di arrendersi volontariamente al conquistatore e di combattere al suo fianco, ottenendo il titolo di Satrapo di Armenia e unendosi all’armata assieme ad altri valorosi del calibro di Eumene di Cardia, Efestione, Tolomeo I, ecc.
- Porte di Alessandro (porte del Caspio): barriera leggendaria costruita nel Caucaso per impedire alle popolazioni barbare del nord di invadere le terre meridionali.

Durlindana riforgiata
Antica Roma
Giulio Cesare
- Crocea Mors: la spada con la quale Cesare uccise il principe britannico Nennio.
Attila
- Spada del Dio della guerra (Isten Kardja): arma leggendaria che avrebbe garantito la supremazia su tutte le guerre e la sovranità sul mondo intero.
Numa Pompilio
- Ancile: lo scudo sacro di Marte, caduto sulla terra come pegno dell’eterna invincibilità di Roma e come segno divino di cessazione della pestilenza. Numa Pompilio ordinò la costruzione di altre undici copie per evitarne il furto.
Mitologia Irlandese
Fergus mac Róich
- Caladbolg: spada leggendaria in grado di emettere luminescenze iridescenti una volta sfoderata, capace di perforare la cima di tre colline e massacrare un intero esercito.
Gli equipaggiamenti di Scáthach
- Claíomh Scáth: la spada dell’ombra; data la sua mole immensa può brandirla solamente chi è dotato di una forza fisica smisurata e ha raggiunto l’apice di tutte le arti marziali. La spada era in grado di celare il detentore dietro a una coltre di ombre.
- Gáe Bulg: la lancia infallibile, ricavata da un osso del mostro marino Coinchenn. Poteva uccidere un essere umano con un solo colpo, trapassandogli il cuore e aprendosi all’interno del corpo in trenta punte. L’arma verrà ceduta al suo allievo prediletto, Cú Chulainn.
- Arti runiche: Scáthach non era solo una guerriera eccezionale, veniva appellata come “strega” poiché disponeva di una maestria nelle arti runiche tali da permetterle di predire il futuro.
- Divinità: la discendenza dei Túatha Dé Danann, le sue doti impareggiabili di guerriera, la sua conoscenza delle arti runiche e la capacità di poter ferire mortalmente persino gli dèi, le permisero di superare i limiti umani (mortalità compresa), elevandola al rango divino, assumendo il ruolo di guida per i morti caduti in battaglia.
Gli equipaggiamenti di Cú Chulainn
- Liath Macha e Dub Sainglend: coppia di cavalli divini, dono della Dea Macha, che trainavano la biga dell’eroe.
- Cruaidín Catutchenn (o Claíomh Solais, appartenuta a Nuada Airgeadlámh): la spada di luce dorata, capace di ferire le divinità. La spada è dotata delle proprietà del vento e della luce e poteva tagliare in due il nemico.
- Arti runiche: apprese dalla maestra Scáthach. Cú Chulainn dispose di poteri druidici, come la manipolazione del fuoco e la possibilità di sfruttare le rune a scopo difensivo.
- Rìastrad: la frenesia in battaglia. Cú Chulainn combatteva con una furia tale da poter essere paragonato a un Berserker.
- Gáe Bulg: la lancia infallibile, dono della maestra Scáthach.
- Del Chliss: la lancia divina, appartenuta in precedenza al Dio Nechtan. Venne utilizzata per uccidere i tre figli di Nechtan Scéne: Fannell, Foill e Tuchell.
- Dubán: scudo d’argento forgiato dal fabbro Mac Endge.
Celtchar
- Lúin Celtchair: lancia fiammeggiante appartenuta dal Dio Lúg per sconfiggere il temibile Balor. L’arma poteva incenerire qualunque cosa e aveva una brama di battaglia così elevata (grondava sempre sangue) da dover essere sigillata dal calderone del Dagda, perennemente colmo d’acqua.
Fionn mac Cumhaill
- Mac an Luin: la lancia delle onde grazie alla quale uccise Aillén Mac Midgna, un essere soprannaturale che risiedeva nell’oltretomba e incendiava i luoghi sacri.
- Salmone della saggezza: creatura leggendaria che aveva acquisito tutto il sapere del mondo. Fionn se ne nutrì, assimilandone le conoscenze.
- Mani curative: l’acqua bevuta attraverso le mani di Fionn permetteva la guarigione delle ferite.
Gli equipaggiamenti di Diarmuid Ua Duibhne
- Fascino: Diarmuid ricevette da una misteriosa donna (l’incarnazione della giovinezza) una voglia sotto l’occhio destro, qualunque donna lo vedesse, se ne innamorava perdutamente.
- Gáe Buide: la lancia gialla maledetta, le ferite procurate non potevano essere guarite.
- Gáe Derg: la lancia cremisi dell’esorcismo, in grado di annullare qualunque difesa di natura magica.
- Moralltach: la grande furia, una spada in grado uccidere con un colpo solo qualunque avversario.
- Beagalltach: la piccola furia, usata in coppia con Moralltach. Si spezzò in due durante lo scontro col cinghiale gigante.

Gáe Bulg brandita
Gli equipaggiamenti e le armi nella mitologia Anglosassone
Gli equipaggiamenti di Beowulf
- Armatura di Beowulf: indumento protettivo realizzato dal fabbro leggendario Weland, grazie al quale poté sopravvivere ai colpi di Grendel e di sua madre.
- Forza fisica impareggiabile: la forza dell’eroe è così straordinaria da risultare eccessiva (le sue spade si ruppero a causa dell’eccessiva forza usata per menare i fendenti), al punto da strappare un braccio a Grendel e a strangolare il drago.
- Hrunting: spada magica donata da un servo di re Hrothgar, risultò inefficace durante lo scontro contro la madre di Grendel e fu scartata.
- Spada Jǫtunn: spada che Beowulf sottrasse a un gigante e con la quale sconfisse la madre di Grendel e decapitò il figlio.
- Næġling: l’ultima spada che l’eroe usò per fronteggiare il drago, si spezzò durante lo scontro.
Armi ed equipaggiamenti leggendari nella mitologia Spagnola
San Ferdinando III di Castiglia
- Lobera: la spada cacciatrice di lupi. Viene descritta come arma di grande virtù.
El Cid
- Tizona e Colada: spade capaci di terrorizzare intere armate.
- Scudo di El Cid: raffigurante l’immagine di un drago dorato.
Gli equipaggiamenti della mitologia Cristiana
San Giorgio
- Ascalon: lancia (o spada) sacra con la quale sconfisse il drago e salvò Sabia, la principessa di Silena. Si narra che avesse proprietà purificatrici e che potesse distruggere tutto ciò che toccava.
- Bayard: destriero magico donatogli da una strega, in grado renderlo immune da un attacco letale, preservando l’integrità del cavaliere.
San Michele Arcangelo
- Spada del giudizio universale: arma divina in grado di sprigionare fiamme purificatrici e sconfiggere qualunque creatura demoniaca o corrotta dal male, dai draghi fino a Lucifero. Il potere dell’arma è tale da incenerire la terra e avvampare i cieli. Michele può controllare a piacimento l’intensità e la direzione delle fiamme.
Gaio Cassio Longino
- Lancia del destino: arma leggendaria che il centurione romano utilizzò per trafiggere il costato di Gesù dopo la sua crocefissione.
Gli equipaggiamenti della mitologia Germanica Continentale
Ottone I
- Lancia sacra: reliquia del Sacro Romano Impero, appartenente ai tesori della corona imperiale austriaca. La nazione che detiene l’arma sarà benedetta dalla prosperità e dall’invincibilità.
Albreich
- Tarnhelm: elmo magico che garantiva l’invisibilità di chi lo indossava. Il detentore, grazie ai poteri dell’elmo, poteva cambiare aspetto a suo piacimento.
- Forza sovraumana: si narra che Albreich, pur essendo un nano, avesse la forza di dodici uomini.
- Anello del Nibelungo: anello magico forgiato con l’oro del Reno, il potere era tale da consentirgli di dominare il mondo.
Dietrich von Bern (Basato su Teodorico da Verona)
- Nagelring: spada forgiata dal nano Albreich per i giganti Grim e Hilde; il nano fu catturato da Dietrich e gli promise l’arma in cambio della libertà.
- Eckesachs: spada magica a filo unico forgiata da Albreich e appartenuta in precedenza al gigante Ecke.
- Hildegrim: elmo magico donato da Albreich dopo aver ucciso il gigante Grim. Donava una forza sovraumana a chi lo indossava.
Wudga (Witege)
- Mimung: la spada più forte mai creata dal fabbro Weland, fu ereditata dal figlio Wudga; si narra che possedesse proprietà di taglio sovrannaturali, una di queste fu la distruzione dell’elmo Hildegrim.
Háma (Heime)
- Blutgang (o Blodgang): la spada assetata di sangue, appartenuta al gigante Háma.
- Rispa: Destriero gigantesco, l’unico in grado di sostenere la mole del gigante.
Sigfrido
- Balmung: spada a due mani dalle origini divine e riforgiata dal nano Regin, Sigfrido la brandì per uccidere il drago Fafnir.
- Invulnerabilità: dopo aver ucciso Fafnir, Sigfrido bagnò il suo corpo col sangue del drago, acquisendo l’invulnerabilità; una foglia però, si posò sulla sua schiena, impedendo il contatto del sangue e divenendo il suo punto debole.
- Tarnkappe: copricapo che garantiva l’invisibilità di chi lo indossava, usato per ingannare Albreich.
Gli equipaggiamenti del ciclo Carolingio
Carlo Magno
- Gioiosa: la più potente tra le spade sacre del ciclo carolingio; la leggenda narra che contenesse i frammenti della lancia di Longino all’interno del pomolo, altri miti sostengono che fosse forgiata con lo stesso acciaio di Durlindana e Curtana. L’arma proteggeva da attacchi di natura demoniaca, inoltre era in grado di annientare qualunque nemico di fede eretica.
Gli equipaggiamenti di Orlando
- Durlindana: la spada sacra, le cui origini si perdono nei miti. Si ritiene opera di Weland il fabbro, o che fosse riforgiata dal giavellotto dell’eroe troiano Ettore; Carlo Magno l’avrebbe ricevuta in dono da un angelo e donata in seguito al suo campione. L’elsa dorata conteneva le seguenti reliquie: un dente di San Pietro, sangue di San Basilio, capelli di San Dionigi e un lembo della veste della Madonna. Si narra che fosse dotata di tre capacità miracolose: indistruttibile (Orlando tentò di distruggerla, ma l’impatto generò la cosiddetta “breccia di Orlando”), perennemente affilata e capace di distruggere qualunque cosa.
- Elmo di Almonte: elmo fatato, oggetto della bramosia di Ferraù.
- Olifante: corno ricavato da una zanna d’elefante e utilizzato dal paladino per avvisare Carlo Magno dell’imminente battaglia di Roncisvalle.
- Vegliantino (o Brigliadoro): destriero leggendario.
- Invulnerabilità: come per l’eroe Achille, per merito di un incanto, il corpo di Orlando risultò invulnerabile agli attacchi convenzionali, eccezion fatta per la pianta dei piedi.

La “Gioiosa” esposta al Museo del Louvre di Parigi.
Gli equipaggiamenti di Astolfo
- Rabicano: cavallo magico senza peso, si nutriva di aria e non lasciava impronte nemmeno sulla neve.
- Lancia di Argalia: lancia magica dorata, capace di disarcionare ogni cavaliere.
- Corno magico: dono della fata Logistilla, se suonato, terrorizzava chiunque lo ascolti, utilizzato per scacciare le arpie dall’Eritrea.
- Grimorio: tomo d’incanti regalato dalla fata Logistilla.
- Ippogrifo: creatura leggendaria, incrocio tra un cavallo e un grifone. Venne utilizzato dal mago Atlante, soggiogato da Bradamante, cavalcato da Ruggiero e da Astolfo, grazie al quale giunse sulla luna per recuperare il senno di Orlando.
Rinaldo
- Fusberta: spada magica a due mani (flamberga).
- Baiardo: Cavallo fatato donato da Carlo Magno, poteva allungarsi per farsi cavalcare dai quattro figli di Aimone. Si narra che fosse dotato di grande intelligenza e velocità.
- Elmo di Mambrino: elmo dorato e invulnerabile appartenuto al gigante Mambrino; Rinaldo se ne appropriò dopo aver sconfitto il nemico.
Gli equipaggiamenti di Bradamante
- Lancia di Argalia: lancia magica dorata, capace di disarcionare ogni cavaliere.
- Scudo di Atlante: oggetto magico sottratto dal mago Atlante in grado di abbagliare e stordire qualunque avversario.
- Anello magico: sottratto a Brunello su indicazione della maga Melissa, l’anello aveva il potere di annullare qualunque magia. Si narra che donasse l’invisibilità al detentore.
- Ippogrifo: creatura leggendaria, incrocio tra un cavallo e un grifone. Venne utilizzato dal mago Atlante e soggiogato da Bradamante.
Ruggiero
- Balisarda: spada realizzata dalla fata Falerina, in grado di penetrare qualuqne materiale e annullare ogni incantesimo.
- Frontino (o Frontalatte): destriero di Ruggiero, appartenuto in precedenza a Sacripante.
Oliviero
- Altachiara: la spada splendente dall’impugnatura dorata.
Otuei
- Corrougue (o Couroucousse o Curciise): la spada della conversione. Si narra che Carlo Magno, per scongiurare la morte di Orlando (che aveva sfidato Otuei a duello) invitò la folla a pregare. Una colomba discese dal cielo e si posò sull’elmo di Otuei, il quale abbracciò Orlando e lo considerò come suo fratello, convertendosi al cristianesimo.
Ogier il danese
- Curtana: spada leggendaria dalla punta smussata, simbolo di misericordia, forgiata dallo stesso acciaio con cui vennero realizzate Gioiosa e Durlindana. L’arma divenne uno dei gioielli della corona inglese.
- Sauvagine: la spada implacabile.
Baligant
- Preziosa: la spada del re dei Saraceni. Il nome fu scelto per rivaleggiare contro Gioiosa, la spada di Carlo Magno.
Gano di Maganza
- Murgleys (o Mulagir): la spada cremisi della morte. All’interno del pomolo dorato era custodita una reliquia.
Dudone di Maganza
- Meravigliosa: la spada inarrestabile. Si narra che fosse così affilata da poter tagliare un albero senza il minimo sforzo.
Mandricardo
- Armatura di Ettore: corazza incantata invulnerabile agli attacchi convenzionali, si narra che fosse appartenuta all’eroe Ettore.
- Vegliantino (o Brigliadoro): destriero leggendario; Mandricardo se ne appropria quando Orlando perde il senno. Verrà recuperato da Ruggiero che lo porterà da Agramante.
Gradasso
- Forza sovrumana: la forza fisica di Gradasso era tale da essere paragonata a Marte, il Dio della guerra.
- Armatura adamantina: corazza incantata, virtualmente indistruttibile.
Rodomonte
- Armatura di scaglie di drago: corazza invulnerabile agli attacchi convenzionali.
Marfisa
- Armatura fatata: corazza resa invulnerabile per incanto.
Atlante
- Scudo di Atlante: oggetto magico in grado di abbagliare e stordire qualunque avversario.
- Ippogrifo: creatura leggendaria, incrocio tra un cavallo e un grifone.
Ferraù
- Invulnerabilità: il suo corpo (ad eccezione dell’ombelico) è invulnerabile agli attacchi convenzionali.
- Elmo di Argalia: elmo appartenuto al defunto fratello di Angelica.
In Rinaldo indicherei “Elmo di Mambrino” che ha vinto conto il gigante. E’ dorato ed invulnerabile secondo il “Furioso” e “L’Innamorato”
Sono Federico, l’autore dell’articolo. Ti ringrazio per la dritta, in effetti mi era sfuggito totalmente.
Questo tuo commento mi è stato davvero utile, ho aggiornato il pezzo non solo con l’elmo di Mambrino, ma anche con il cavallo Vegliantino in possesso di Mandricardo.
Fa sempre piacere ricevere un commento così attento!
Grazie! Mi ha fatto piacere dare una mano!