Ciao! \^o^/
Il modo migliore per cominciare questo articolo è con una lettera maiuscola, così come dovrebbero cominciare la maggior parte delle frasi.
Ora che abbiamo quasi finito con l’universo dei segni paragrafematici, possiamo addentrarci ancora di più nel simpatico mondo dell’ortografia.
Le regole che riguardano l’uso delle maiuscole sembrano poche e facili, ma non è raro trovare un utilizzo sbagliato delle stesse non solo nei dattiloscritti ma anche, soprattutto, nei titoli degli articoli. E questo sito non è un’eccezione.
Facciamo però un passo indietro e parliamo delle origini della maiuscola.
Origini
“Maiuscola” deriva dal latino maius, maggiore. I caratteri maiuscoli, fino al medioevo, erano gli unici disponibili nell’alfabeto. Con l’introduzione delle lettere minuscole, le maiuscole vennero mantenute solo per le iniziali o per dare particolare enfasi a frasi e parole.
Oggi l’utilizzo della maiuscola ha regole ben precise e altre ancora labili. Vediamole assieme.
La maiuscola di posizione
Dipende dal posto che occupa la parola nel testo. Va, per esempio, messa all’inizio di ogni frase dopo un punto fermo, compresi solitamente il punto interrogativo e il punto esclamativo.
Può essere messa anche dopo i puntini di sospensione quando questi non dividono la frase ma la chiudono direttamente.
Es.:
«Trova… trova un modo!» (Frase divisa).
«E poi non avevo niente da perdere… Credevo che la mia vita fosse finita.» (Due frasi distinte).
In poesia si può iniziare un verso con una maiuscola, anche se il verso precedente non viene chiuso da nessun segno di punteggiatura ferma.
Inoltre, si utilizza anche:
- Nelle sigle e negli acronimi (es.: USA, FIAT, UNESCO).
- Nei dialoghi, dopo le virgolette di apertura.
- Dopo i due punti se si sta facendo una citazione.
La maiuscola distintiva
Questa tipologia può funzionare in due modi diversi:
- Indica nomi propri, soprannomi e pseudonimi.
Una delle maggiori difficoltà che qui si riscontrano è quando ci troviamo di fronte a nomi e cognomi che hanno al loro interno preposizioni articolate.
Es.: Gabriele d’Annunzio; Vittorio De Sica etc.
Qui dobbiamo accertarci della corretta grafia del nome.
- Indica rispetto nei confronti di soggetti specifici, nomi non di persona, titoli e cariche, territori geografici, popolazioni, istituzioni, termini storico/culturali, termini religiosi.
Il problema principale in cui ci si può spesso imbattere qui è invece la possibilità di incappare in errori grossolani considerati accettabili. Qui ci dobbiamo sempre rifare alla casa editrice di riferimento o alle normazioni ortoeditoriali del sito/blog.
Regole da tenere sempre in mente
È obbligatorio inserire la maiuscola:
- Come iniziale dei nomi propri
Es.: Luca Rossi, Martino Martini, la gatta Lamù, Zeyd El’Asaiyrd detto Anguilla etc.
- All’inizio di un testo o di un discorso diretto
Il vento soffiava forte e Michele disse: «Non sono stato io, giuro!»
- Nei nomi di festività religiose e civili
- Nella prima parola dei titoli di libri, giornali, film (in questo caso attenzione a non utilizzare il titolo “all’americana”, ovvero non bisogna rendere maiuscola ogni lettera di ogni parola contenuta nel titolo).
Es.: Novelle e racconti, Sogno di una notte di mezza estate etc.
- Con i nomi di concetti astratti o personificati.
Es.: Il Fato, La Morte etc.
- Nei numerali che indicano avvenimenti storici.
Es.: Il Novecento, L’Ottocento etc.
- Per le cariche importanti.
Es.: Il Magnifico Rettore.
- Per organismi o istituzioni.
Es.: Lo Stato Italiano.
- Per i punti cardinali.
Qualche eccezione
Ormai si tende a scrivere anche con la minuscola:
- I nomi di un popolo o di una nazionalità.
Es.: tedeschi, francesi etc.
- La maiuscola si mantiene invece per i nomi di popoli più antichi
Es.: Greci e Romani.
- Infine, si tende a utilizzare la minuscola per i nomi di cariche specifiche.
Es.: deputato, sindaco, consigliere comunale, assessore, dottore etc.
Conclusioni
Queste sono quasi tutte le regole che conosciamo, non abbiamo più scuse adesso! Alla prossima! o(*°▽°*)o
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