Ciao! \^o^/ conosci la differenza tra Pitch e Sinossi? Spesso le due cose vengono confuse o scambiate, in questa Tip vedremo di capire bene di cosa stiamo parlando!

La Sinossi Editoriale: la tua storia spiegata al meglio

La sinossi editoriale è una parte critica del processo di presentazione del tuo lavoro agli editori e agli agenti, perché funge da biglietto da visita per la tua storia!

Uno dei principali dubbi che potresti avere riguarda la lunghezza ideale della sinossi. Sebbene si consigli generalmente di mantenere la sinossi entro due pagine, è importante notare che questo può variare a seconda delle preferenze dell’editore o dell’agente. Alcuni potrebbero preferire sinossi più concise, mentre altri potrebbero essere disposti a leggere qualcosa di più esteso, specialmente se la storia è particolarmente complessa o ricca di dettagli importanti. Pertanto ti consiglio di documentarti sempre sulle preferenze espresse dalla CE a cui stai inviando il manoscritto o dall’agente di riferimento.

Un altro dubbio comune riguarda quali elementi includere nella sinossi. Oltre agli elementi basilari come trama e personaggi, potresti chiederti se dovresti includere o no il finale della storia. Questa è una decisione che dipende dal tipo di storia che stai presentando. In generale, però, il consiglio che ti do è che dovresti farlo. Come ti ho detto nel mio vecchio articolo, ricordati sempre che un editore non è il tuo lettore! E che spesso il suo lavoro è quello di vagliare per intero una storia per poter giudicare al meglio se sia o meno adatta alla sua linea editoriale, perciò, non farti problemi a svelare tutto il dovuto!

Pitch: Una sintesi di coinvolgimento

Al contrario il pitch è un’arte sottile che richiede la capacità di cogliere l’essenza della tua storia e presentarla in modo coinvolgente e conciso in poche, pochissime parole! Qual è la lunghezza ideale di un pitch? In genere, un buon pitch dovrebbe essere abbastanza breve da poter essere comunicato in 30-60 secondi, ma abbastanza dettagliato da catturare l’attenzione e suscitare l’interesse di chi ascolta. Trovare il giusto equilibrio tra brevità e completezza è fondamentale. Come esercizio, puoi provare a utilizzare il metodo dell’Elevator Pitch, ovvero:

Immagina di dover spiegare la tua storia in maniera convincente nel tempo che impiegherebbe un ascensore a salire dal primo all’ultimo piano.

Stimolante? (Capisco se una volta in cima avrai l’istinto di buttarti <( ಠ_ಠ)> anche se preferirei non lo facessi!)

In ogni caso, un’altra domanda comune riguarda quali elementi includere nel pitch. Oltre a quelli di base come genere e protagonista, potresti chiederti se dovresti menzionare altri libri o film simili al tuo per dare un’idea del suo potenziale di mercato. Questo può essere utile per fornire un contesto e un punto di riferimento a chi ascolta, ma è importante farlo in modo conciso e rilevante.

La mia storia è uno Star Wars in chiave Steampunk che sostituisce la scoperta dell’America con quella di una nuova Galassia.

Un po’ troppo sensazionalistico? Non per un Pitch! (O era uno Jedi?)

Inoltre, potresti chiederti come dover gestire il tono del pitch. È importante adattare il tono del pitch al genere e allo stile della tua storia, assicurandoti che rifletta adeguatamente l’atmosfera e l’emozione che vuoi trasmettere.

Ora conosci la differenza tra Sinossi e Pitch

In conclusione, sia la sinossi editoriale che il pitch sono strumenti essenziali per presentare in modo efficace la tua storia. Ognuno ha il suo ruolo specifico nel processo di presentazione e entrambi sono complementari l’uno all’altro. Mentre la sinossi offre una visione dettagliata e completa della trama e dei personaggi, il pitch si concentra sull’essenza della storia, comunicando in modo rapido e coinvolgente ciò che la rende unica e interessante.

Utilizzati insieme in modo sinergico, la sinossi e il pitch possono aumentare notevolmente le probabilità di successo nell’ottenere l’attenzione dei professionisti del settore e dei potenziali lettori o spettatori.

Alla prossima! o(*°▽°*)o