Non riesco a dormire, quindi voglio raccontarvi una storia.
Questa storia, come molte altre che si rispettano, narra di un uomo in carne e ossa. Ma non è il tipo di uomo che potreste immaginare, un uomo gentile e misericordioso pronto a dare la vita per la sua patria o cose del genere. Lui era malvagio, potente e colmo di odio, abbastanza da essere temuto persino dal diavolo che sedeva sul trono più alto degli inferi.
Il Fabbro dell’inferno.
Non si sa da dove venga o dove viva al giorno d’oggi, né quando sia nato o se sia ancora vivo, nulla del suo passato o delle sue intenzioni per il futuro, ma posso dirvi tutto quello che si sa su di lui.
È un uomo barbuto e possente, con enormi braccia e una solida e pesante pancia. Indossa una benda sulla fronte, per rallentare il sudore e impedire ai lunghi capelli grigi maltenuti di andare a coprirgli la vista. Indossa anche una panciera in cuoio, ma essendo le informazioni scarse al riguardo potete considerare quest’ultima affermazione anche falsa, se vi fa stare più tranquilli. È sempre più alto di chiunque gli stia vicino, e capirete se si tratti di lui oppure no, perché riuscirete a sentire la sua cattiveria anche nel respiro.
È difficile incontrarlo, comunque. Non può essere invocato, chiamato o costretto a venire, è sempre e solo lui a mostrarsi di sua volontà. Se impugna un martello nella mano sinistra, potete trarre un sospiro di sollievo, perché si limiterà a chiedevi cosa desiderate. Voi dovete rispondere solo con qualcosa che potrebbe essere creata da un fabbro, altrimenti potrebbe arrabbiarsi e decidervi di strapparvi la vita a mani nude, e tenete a mente quanto è cattivo prima di pensare che qualcosa del genere sia impossibile. Lui potrebbe scegliere di accettare o meno la commissione, ma non ve lo dirà subito. Alla successiva notte di mezza luna si presenterà di nuovo da voi con l’oggetto richiesto. Non esigerà nessun compenso, e se ne andrà come se nulla fosse, camminando con passi pesanti e lenti. Non interrompetelo, perché quando vi darà le spalle avrà già incominciato a lavorare per il prossimo “fortunato”. Nessuno sa come abbia il potere di strapparvi la vita a mani nude, anche se personalmente credo ci sia di mezzo la magia. Di certo non morirete di morte violenta, ma se è lui l’ultima persona che vedete prima di espiare, sappiate che non vi sarà concesso il paradiso. Si pensa che questi poteri gli siano stati concessi dalla morte in persona, come pagamento per avergli forgiato la falce che usa ancora oggi. Sì, è bravo nel suo lavoro. Ma mi raccomando: chiedete qualcosa di complicato, quasi impossibile, altrimenti il lavoro potrebbe sembrargli noioso e non accetterebbe. Non vi succederà niente in questo caso, ma è un’opportunità da non sottovalutare, non trovate?
Se però, quando lo incontrate, impugnerà il martello nella mano destra, sappiate allora che fuggire o combattere è inutile. Lui vi ucciderà, con lo stesso martello che usa per forgiare, giorno e notte. Quel martello, di tanto in tanto, si spezza per il troppo lavoro che è costretto a sorbire. Ma questo non scoraggia il Fabbro, che chiude la mano a pugno e la sbatte contro qualsiasi cosa si trovi tra lui e l’incudine. Poi, quando si concede un po’ di tempo per riposare, al suo risveglio il martello se ne sta lì, come se nulla fosse, poggiato sull’incudine. Francamente non ho idea se sia il martello a essere magico, o per paura dell’ira del Fabbro si aggiusti da solo, o ancora ci sia una qualche creatura che glielo aggiusti ogni notte. So che è così e tanto mi basta.
È inoltre molto difficile fargli del male: sappiate che le parole non lo scalfiscono nemmeno, a meno che non siate ancora più perfidi di quanto già non sia lui, e questo è impossibile, credete alle mie parole. Le uniche cose veramente in grado di ferirlo sono le armi da lui stesso forgiate, ma sappiate che molto di rado lui le crea per altri, e in ogni caso lui venderà cara la pelle, combattendo con le unghie e con i denti (e con il suo fidato martello, ci mancherebbe altro). Se però portate sempre con voi un oggetto da lui forgiato o un pezzo di esso, lui vi lascerà stare capendo di non avere conti in sospeso. Quando lui smette di parlare con qualcuno, lo fa per sempre.
Infine, sappiate che di notte, se siete persone che non vuole lasciar vivere, sentirete il suono del suo martello sbattere contro l’incudine, con la stessa precisione delle lancette di un orologio, come avviso del suo arrivo. Vi lascerà stare, tuttavia, se decidete di comportarvi bene come lui non ha fatto, perché il Fabbro non vuole avere niente a che fare con le persone gentili. Mio padre diceva che per allontanarlo basta canticchiare la sua filastrocca, ma non mi sembra molto efficace. In alcune parti del mondo le mamme, la notte del Fabbro (tra il 13 e il 14 giugno), sbattono tra di loro le padelle vicino le camere dei figli, come incoraggiamento per fargli comportare bene. Ma il suono del Fabbro non può essere confuso, perché è come se vi parlasse.
Temo di non sapere altro che possa tornarvi comodo contro questo mostro, e quindi devo andare, lasciandovi soli con queste righe. È notte mentre scrivo, e sento il suono del martello da giorni. Vi dico una cosa: rimettersi a dormire è completamente inutile.

Se dei bimbi son il più cattivo
Perché il Fabbro me lo ha detto
Io di viver’ non ho motivo
Se ne occupa lui con un colpetto

Se il Fabbro ce l’ho di fronte
Di scappar non devo pensare
Se son una lei gli parlo da Conte
E se son’ un lui mi devo inchinare

E se la forgia mi tien’ caldo
E l’acciaio mi fa lavorar’
Non mi serve neanche un soldo
Perché il Fabbro non vuol’ mangiar

Quindi se il Fabbro incontrerai
Attento a non veder’ il suo martello
Perché quando lo guarderai
Avrai una risposta che è un fardello.

Racconto di Max Casagrande.