Avete presente quei libri che ammaliano, che ti rubano l’anima, che ti strappano il pensiero e lo fanno rimbalzare tra le pagine di carta? Ecco. Oggi voglio parlarvi di uno di questi libri. E c’è poco da rimanere sorpresi per l’effetto che ha avuto su di me visto che la protagonista è la tanto conosciuta maga Circe.

Il fascino della Maga Circe

Dovete sapere che dal balcone della casa dove ho trascorso ogni singola estate della mia infanzia e adolescenza si vede perfettamente il luogo che si tramanda sia stata dimora di Circe. Immersa in un litorale tra il Tempio di Giove Anxur e il Monte Circeo, era inevitabile che io mi appassionassi alla mitologia greca. Fin da piccola il volto della maga ritratto nelle cime del Circeo mi ha sempre ispirata e, in qualche modo, rassicurata. Uscire sul terrazzo e volgere il mio sguardo a lei era la prima cosa che facevo appena arrivata a Terracina.

Potevo contare che lei fosse sempre lì, ferma nel tempo, ad aspettarmi. La mia mente di bambina e poi adolescente ha sempre vagato nella fantasia cercando di immaginare la maga Circe camminare, vivere e compiere magie all’orizzonte, a uno sguardo da quel balcone. Finalmente, grazie a questo libro, ha davvero preso vita nella mia mente. Non è più solo un fantasma che vaga, ha assunto voce e fattezze. Posso dire di averla conosciuta caratterialmente, di aver ascoltato da lei la storia della sua vita. E, ne ero certa, ho imparato ad ammirarla come donna.

Circe donna prima che maga

Circe di Madeline Miller, edito da Sonzogno Editore, conta circa 390 pagine di narrazione di vita, lotte, gelosie, evoluzione della maga che in realtà è titana, figlia del titano del sole Elio e della ninfa oceanina Perseide. Utilissimo il dramatis personae che si trova alla fine, in cui ritroviamo tutti i personaggi che si incontrano durante il romanzo in modo tale da rendere ancora più accessibile la storia anche a coloro che non conoscono in modo approfondito la mitologia greca.

Se vi aspettate di leggere della Circe femme fatale e spietata maga resterete delusi, ma forse non più di tanto, perché in questo libro è donna prima che dea, titana o maga. Una bambina messa all’angolo dalla sua famiglia a causa della sua innata sensibilità alle questioni umane, derisa per il suo aspetto e la sua voce poco “titanici”, un’adolescente raggirata e delusa, un’adulta disillusa e arrabbiata. Circe qui è gelosia, ira, passione, generosità, amore materno, vendetta, istinto, rimorso. È una Circe alla ricerca del suo posto in un mondo che non la accetta per com’è: troppo umana per gli Dei e i titani, troppo dea per i mortali.

Alla ricerca del suo spazio nel mondo

È una figura complessa, sfaccettata, non è la solita eroina né la classica villain, è umana ed in quanto tale è sia eroina che villain della sua stessa storia. Combatte contro il suo passato per il suo futuro cercando di trovare un piccolo spazio nel quale sentirsi al sicuro ed in equilibrio, proprio come una qualsiasi donna mortale.

La scrittura è facile e scorrevole, Madeline Miller riesce a far addentrare il lettore nella storia dalla prima riga. Sembra magico il modo in cui le storylines mitologiche degli altri personaggi (Medea, Odisseo, il Minotauro, Dedalo e Icaro, solo per citarne alcuni) si incrociano e scontrano con quella principale della protagonista. Fil rouge di tutto il romanzo è la re-azione di questa Circe, tremendamente umana nonostante le sue origini, al susseguirsi di eventi che le accadono, o che lei fa capitare.

Un libro introspettivo di reazioni

Non è un libro di azione, ma appunto di reazioni. Se siete abituati a ritmi serrati e avvincenti in cui accade una cosa dopo l’altra nel susseguirsi delle parole non troverete questo. È un libro magico, lento ma scorrevole, che lancia tra le righe l’incantesimo della vita di una Circe destinata a scorrere lentamente mentre il resto del mondo umano va veloce. Se deciderete, e non ve ne pentirete, di darle un’opportunità posso garantirvi che vi lascerà qualcosa dentro. Un piccolo seme che lentamente germoglierà verso le ultime pagine, al quale vi ritroverete a dare acqua non rendendovene conto nei giorni, nelle settimane, forse anche nei mesi a seguire.

È uno di quei romanzi che durante la lettura riesce a scuotere il pensiero e mettere in moto riflessioni sull’identità di Circe e su quella stessa della lettrice e del mondo che la circonda. Circe di Madeline Miller è un libro che ho amato fin da subito, che è riuscito a tenermi incollata alle pagine con la sua introspezione, a farmi vagare con la fantasia e trasportarmi su quel monte che nelle estati della mia infanzia e adolescenza è sempre stato davanti a me, ma questa volta con Circe al mio fianco a mostrarmi la storia della sua vita.

Articolo di Eleonora Chionni