Il documento di Mark Jamison
Proverò a rendere comprensibile a parole, in questo breve saggio, ciò che è effettivamente presente nel contenuto del file il contenuto del filmato ritrovato in una borsa nera a Glasgow, la mattina del 16 settembre dell’estate del 2018, rendendo giustizia alla descrizione fatta dal signor Sheperd: “la prova che l’inferno esiste dietro ogni porta“. Se stessi scrivendo della narrativa dell’orrore, il signor Edward Sheperd rispecchierebbe alla perfezione lo stereotipo del vecchio pazzo, quello che (solitamente alla fine del primo atto) informa o mette in guardia i protagonisti, in maniera diretta o indiretta, del pericolo imminente appena svoltato l’angolo, fuori dalla percezione della loro comune realtà. Che si tratti di un killer che veste/indossa le facce scuoiate delle sue vittime [Informarsi sui diritti d’autore, nel caso inserire direttamente non aprite quella porta] o di un maniaco in maschera da hockey. Uno strano e inquietante incrocio tra Doc e il Signor Scrooge, ma dalla puzza asfissiante dall’olezzo di vissuto, la cui componente più strana di tutte è stata la capacità, alla sua età, di inserire una chiavetta USB al computer e visualizzarne il contenuto. Ora, per rendere al meglio ciò che il file contiene, ho deciso di trascrivere il video come sussidio al mio commentario qui, in un saggio di mia pubblicazione, in alcun modo non associato al magazine Shivers (che saluto), in modo da avere maggior libertà di movimento senza né esporre la redazione del magazine a eventuali critiche o giudizi di scherno da parte di miscredenti e mitomani, né tantomeno essere limitato dallo spazio che l’editoria stessa impone all’articolo. Perché di carne al fuoco, in merito file “Backrooms.mp4” in cui il giovane Mark Jamison, survivalista ed esperto di freeclimbing, affronta quella che sembra essere una vera e propria discesa all’inferno, ce n’è davvero, ma davvero parecchia.
Il concetto di “NoClip”.
Partiamo dalle basi. Sembra un meme, qualcosa preso in prestito da reddit (e in parte è davvero così) o una di quelle informazioni che al solo leggerne o sentirne si è subito portati alla messa in discussione a credere che l’articolo in nostro possesso sia spazzatura, leggenda urbana o “fake news” che tanto vanno oggigiorno. Tuttavia, il frutto della mia esperienza è più che mai reale [non ci crederanno mai. MAI. sei un pazzo in culo se pensi che la gente si berrà questa roba. nessuno ti Crederà, noclip? Davvero Sam? DAVVERO? sei ridicolo,, fottuto ridicolo che non sei altroa santo iddio del cielo] Il termine, preso in prestito dal mondo dei videogames, indica il passaggio[Io quello che davvero non ho capito è come cazzo ha fatto a farla uscire da lì dentro. O’brian me lo ha detto, ha provato mille volte. Un foratino legato a una corda, quello ci è entrato dentro, poi è rivenuto fuori come se niente fosse. Non è che il pavimento si è increspato tipo acqua, quello ci è proprio passato attraverso. Un ologramma? Una cosa del genere. Poi però ha provato col telefono. La prima volta non è uscito, pure la corda si è tagliata, e li sotto non c’era più niente. Pavimento solido, quello stronzo voleva farmici mettere il piede sopra. Col cazzo che lo faccio. Questo significa che le porte non restano aperte troppo a lungo, 6, massimo 8 minuti, poi si chiudono. Può capitare che si aprano in altre parti della casa, anche dallo sportellino della doccia, funziona allo stesso modo. O’brian ci ha riprovato con il telefono, lo ha tirato fuori, ma non funzionava più. Quindi come cazzo ha fatto quello lì a registrare? Una volta è capitato nel seminterrato. Dio, era così buio lì dentro.]
(questi numeri devono essere precisi)
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dovete comprendere che io non ho modo di testimoniare che il tutto non si tratti di una qualche forma di campagna pubblicitaria, un teaser per qualche nuovo film converrete con me che, tuttavia, la catena di eventi riportati nel video di Jamison, unità all’incredibile qualità di quelli che dovrebbero essere “effetti visivi” e alla sconcertate credibilità delle reazioni umane dei coinvolti, costituiscono, se non altro, un’interessante prospettiva sugli eventi. Ma cominciamo senza indugiare.
https://cdn2.scratch.mit.edu/get_image/project/425334506_9990x80.png (è troppo piccola cristo iddio)
Il filmato si apre con Jamison nei pressi di un vicolo piuttosto anonimo. Non ne è possibile comprendere la locazione, dal tipo di suono di alcune volanti in lontananza, facendo un po’ di ricerca, ho compreso che ci si trova negli Stati Uniti; tuttavia, è davvero impossibile risalire alla posizione esatta, data la mancanza di indizi importanti [Jamison sembra Logan Paul, avete presente? Biondo, occhi azzurri, faccia da completo idiota, uno di quelli che saresti felice di trovare nei necrologi sotto la scritta “figlio amato, scomparso troppo presto” a cui sembrano voler dare un po’ di valore, no? Cioè, cristo iddio, sei un deficiente che si è schiantato impennando sulla statale con la tua Kawasaki, davvero eri un figlio amato? Cristo forse anche troppo, no? Ci godo. Ci godo, cazzo. Io dico crepa, brutto figlio di puttana. Crepa nella merda che ti ha…] ho dovuto tenere in disparte questo dettaglio, ma so che mi perdonerete. Dunque, Mark prima si lamenta di alcuni “uomini in nero” che pattugliano la zona, come da prassi per il perfetto “manuale del complottista medio”, poi si accovaccia e mostra il suo smartphone. Sullo schermo c’è il classico post di reddit sulle backrooms che tutti abbiamo imparato a conoscere (e forse a odiare, come il sottoscritto).
“”If you’re not careful and you noclip out of reality in the wrong areas, you’ll end up in the Backrooms, where it’s nothing but the stink of old moist carpet, the madness of mono-yellow, the endless background noise of fluorescent lights at maximum hum-buzz, and approximately six hundred million square miles of randomly segmented empty rooms to be trapped in. God save you if you hear something wandering around nearby, because it sure as hell has heard you”
Mark spiega in due parole, con una proprietà di linguaggio discutibile (nessuno è qui per apprezzare le sue doti comunicative, bensì quelle atletiche) che le Backrooms sono reali, nessun meme, nessun shitposting, tutto indubbiamente vero. La cosa finirebbe qui se lo stesso non procedesse poi non solo ad affermare di esserci stato, ma di esserne anche uscito. In due parole, Jamison tenta di vendere il suo “adrenalinico pacchetto avventura” nelle backrooms quasi da garanzia da “soddisfatti o rimborsati”, e basterebbe questo a far comprendere un po’ a tutti la natura di questo contenuto… se solo il video non proseguisse.
Credetemi, cari lettori, che non ho trovato alcuna spiegazione logica a quello che viene mostrato subito dopo
devi capire una cosa
Questo è solo un pezzo
quando resti solo a leggere dovresti ricordarti di questo posto
siamo stati tutti qui molto tempo fa
tu eri qui
nuotavamo nelle pozze e i nostri desideri finivano nei canali di scolo
torneremo nelle pozze perché io ti sto già aspettando qui e non posso più aspettarti qui e non posso più aspettare la fine senza di te perché mi hanno accolto
e accoglieranno anche te
non c’è
niente
da nessuna parte
se guardi a terra te ne ricorderai ricorderai che non esiste un suono qui non esiste il tuo pensiero si dorme con gli occhi pesanti e ora dirlo mi sta
mi vedi se ti concentri mi vedi oltre questo schermo bianco se continui a leggere mi vedi perché voglio che tu lo sappia
tu non sei reale
niente è reale
siamo nelle pozze
anche adesso non vuoi ricordare
alla fine di ogni cosa torniamo sempre qui torniamo sempre per loro torniamo a essere il ricordo che galleggia
scriptablog.com mayflower foundation le backrooms stanotte hai dormito poco l’ansia poco a poco domani hai consegnato il racconto? L’esame deve andare bene scrivigli su WhatsApp ha ceduto la diga ora arriva la sessione estiva il regalo di matrimonio mi raccomando il bonifico l’editore controlla se ha risposto non era solo febbre se senti freddo e sulla fine del nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuota nuot nuta nout nutpo nuota nutia nuta nuanaua
nelle pozze
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