Origine e studi della Terraformazione
La terraformazione è un ipotetico processo artificiale che permetterebbe all’uomo di poter vivere all’interno di corpi celesti (pianeti e lune) diversi da quello terrestre.
I pianeti considerati potenzialmente abitabili all’interno del sistema solare sono Venere e Marte, poiché relativamente vicini alla Terra.
Venere fu scelto dall’astronomo e autore di romanzi fantascientifici Carl Sagan poiché ricco di anidride carbonica. Tuttavia è carente d’acqua e la pressione dell’anidride carbonica risulta novanta volte superiore a quella terrestre.
Marte invece è un corpo celeste che presenta un’atmosfera rarefatta, temperature glaciali ed è possibile che al suo interno sia presente acqua ghiacciata. Il pianeta rosso è ricco di carbonio e le osservazioni hanno dimostrato come in passato scorressero dei fiumi; la terraformazione dell’habitat marziano procederebbe con l’immissione di gas serra (anidride carbonica), per aumentare la temperatura e sciogliere il ghiaccio dei poli.
Da sogni utopistici a esigenze contingenti
Fantascienza
Nel 1930 la letteratura fantascientifica si avventurava alla ricerca di nuove lande abitabili; “Infinito”, il romanzo di Olaf Stapledon, descrive un viaggio su Venere e il tentativo di renderlo abitabile, arricchendo l’atmosfera di ossigeno. Il viaggio dell’umanità verso altri mondi prosegue verso Nettuno. In quel caso però il processo di terraformazione non è stato eseguito correttamente e la razza umana regredisce allo stato animale.
Nel 1953, “Crucifixus Etiam” di Walter Michael Miller jr. si parla per la prima volta di una faticosa e ottocentenaria operazione di terraformazione del suolo marziano a opera di un inconsapevole operaio. Ancora una volta, la letteratura fantascientifica anticipa gli sviluppi e le avversità che l’uomo deve affrontare per raggiungere determinati progressi e tecnologie.
Scienza
Su questo punto è bene soffermarsi: la comunità scientifica ha ammesso che non si è raggiunto uno sviluppo tecnologico tale da consentire la terraformazione. E, anche disponendo di conoscenze e risorse energetiche, il processo richiederebbe secoli per creare un’atmosfera respirabile e risorse idriche. Che sono le condizioni basilari per poter sviluppare la vita.
La tematica della terraformazione coinvolge l’universo fantascientifico contemporaneo poiché l’umanità è prossima al collasso. La sovrappopolazione, l’inquinamento, il riscaldamento globale e l’erosione dei suoli fertili induce governi a studiare pianeti simili al nostro.
L’esopianeta Kepler-452 b (scoperto nel 2015 dal telescopio spaziale Kepler) ne è forse l’esempio più lampante. La NASA, grazie al programma Discovery, si prefigge, tra l’altro, l’obiettivo di trovare nuovi mondi su cui sia possibile stabilire degli insediamenti umani.
Nel 7 gennaio 2020 il telescopio spaziale della NASA TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) scopre l’esopianeta TOI 700 d. Un corpo celeste potenzialmente abitabile e distante cento anni luce dalla Terra.
L’esistenza di possibili nuovi mondi risulta essere un incentivo per investimenti a lungo termine nell’esplorazione spaziale. Ma anche sulla ricerca di nuove tecnologie per poter attraversare distanze sino a ora impensabili e riuscire a modificare ambienti ostili alla vita.
Tentativi e superamento dei limiti tecnologici
Nonostante gli ostacoli, vi sono convinti fautori della terraformazione. Tra questi Elon Musk, visionario ed eclettico co-fondatore di Tesla e SpaceX. Egli sostiene che bombardando i poli di Marte con ordigni atomici, i ghiacci si scioglierebbero e aumentarebbe la temperatura del pianeta. Un piano alternativo prevede la costruzione di centinaia di satelliti dotati di specchi solari per poter catturare le radiazioni luminose e convogliarle sul pianeta; in seguito sarebbe possibile l’immissione di batteri, funghi e alghe nei nuovi bacini idrici e costituire i primi insediamenti organici.
I detrattori sostengono che occorrerebbero secoli, se non millenni, prima di poter ottenere risultati apprezzabili; nonostante tutto, Musk non demorde e ha ufficializzato le prime spedizioni spaziali con equipaggiamento umano per gli anni ’20 del ventunesimo secolo.
Terraformazione nel mondo dell’intrattenimento
I film e le saghe cinematografiche che trattano di colonizzazione di altri pianeti sono innumerevoli: basti citare Star Trek, Atto di forza o Spazio 1999. Sul versante dell’animazione giapponese spiccano Getter Robot – The last Day e Cowboy Bebop.
Terra Formars è l’opera contemporanea più rappresentativa del sogno della terraformazione. Il manga di Yu Sasuga mostra come la vita su Marte a opera dell’uomo sia decisamente possibile. Ma che alla fine sfugga a ogni controllo e si evolva al punto da divenire una minaccia per la sopravvivenza della razza umana.
Come usare la Terraformazione
Abbiamo visto cosa ne pensa la scienza, in cosa consiste, come è stata sfruttata nella fantascienza e alcune opere d’intrattenimento, adesso vediamo che farcene!
La terraformazione apre un mondo di possibilità. Per esempio: dalla terra troviamo un pianeta abitabile, ci si trasferisce lì e solo dopo troviamo delle macchine di terraformazione in “rovina”.
Ma anche il processo in sé è interessante, come se fosse meta-worldbuilding se ci pensate. Ecco allora che andiamo a ricreare un’ambientazione dove si terraformano minuscoli pianeti ricreati in laboratorio, per studio. Ed ecco che la questo crea un’ambientazione per un romanzo breve con questi mini pianeti in un laboratorio, magari con il controllo diretto dei processi. E magari in un modo o nell’altro ci crea la vita, vita simile a quella umana ma diversa e soprattutto minuscola. Sarebbe un’ambientazione ottima per della weird fiction!
Il procedimento che mi porta a usare questo elemento andando a creare è quello delle domande. Ponetevi sempre delle domande non troppo vaghe che vi permettono di capire quali sono gli effetti dell’inserimento, lo ripeterò fino allo sfinimento.
Immaginate anche un fantasy in cui dei maghi decidono di “terraformare” un luogo, ovvero modificarlo in modo pesante isolandolo dal resto. Magari lo fanno in modo che si creino specifiche condizioni per specifici effetti e quindi ottenere delle risorse specifiche. Immaginate la questione etica dietro questo, immaginate quanto il poter “cambiare” l’ambiente o un pianeta possa impattare sulla società che ne ha il potere.
Ecco questi sono il genere di quesiti che dovreste porvi durante il worldbuilding. Di qualunque tipo.
Conclusioni
E con questo si conclude questo articolo, spero vi sia stato d’aiuto e sarebbe interessante sapere se usereste la terraformazione in una vostra ambientazione e/o se vi sono venute in mente qualche idea in merito, fatemelo sapere nei commenti!
E come sempre io vi saluto e vi auguro una Buona Creazione!
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